Verso una cultura della comunicazione oltre le polarità
Guardandoci intorno, una particolarità di questa crisi del Covid si rivela facilmente. Sono le relazioni tra gli esseri umani che principalmente soffrono. Se parliamo della proporzione tra la sofferenza dovuta alla malattia e quella dovuta alla mancanza o alla rottura dei rapporti, quale forma di sofferenza prevale? Paura dell’incontro, paura di un altro punto di vista, persino paura di essere responsabile della morte degli altri. Questa situazione porta spesso anche a una forma di scissione tra famiglie, colleghi e amici. Pro Covid e contra covid, pro mascherina e contra mascherina, pro vaccini e contro vaccini. Le opinioni si scontrano e gli esseri umani nella loro pluralità non si impegnano più in un dialogo costruttivo.
Tutti i rinomati scienziati che mettono in dubbio le misure prese contro la malattia non fanno più parte della decisiva tavola rotonda dei governi. Aumentano gli insulti, le offese, le discriminazioni. A poco a poco, coloro che hanno una vasta esperienza scientifica e fanno domande vengono emarginati. Termini di combattimento come covidoti, teorico della cospirazione, setta, antisociale, … classificano gli individui senza lasciare loro alcuno spazio per entrare in un vero dialogo basato sui fatti.
Una volta ero presa in una conversazione così appassionata con un’amica che mi sono dimenticata la mascherina. Passando per strada, una giovane ragazza ci insulta da lontano dandoci degli irresponsabili e asociali, minacciando di chiamare la polizia. Un altro passante, testimone della scena, però entrò con noi in un dialogo aperto. Da questo ho capito che opinioni contro opinioni si urtano e basta. Mi chiedo : “ è possibile aprire un reale dia-logo uno scambio di idee? Come possiamo ricreare le relazioni?”Per coloro che sono emarginati dalle loro attività, queste domande sorgono a maggior ragione. Possiamo aprire una conversazione che vada oltre le semplici opinioni e credenze? Possiamo aprire un livello di comunicazione che non si muova solo tra le posizioni opposte, che si scontrano l’una contro l’altra, nella polarità? Esiste un livello che ricolleghi le persone e quindi aumenti anche la salute generale?
In pratica, si può immaginare che due poli entrino in collisione e che un terzo li colleghi. Di cosa è fatto questo terzo polo? Se una persona ha elaborato un tema nella sua vita, un tema che ha una buona base pratica e tecnica e allo stesso tempo è portato da un ideale – un valore durevole – quella persona entra più facilmente nella conversazione. La sua conoscenza specialistica gli consente di affrontare l’argomento in modo flessibile e le sue percezioni dell’argomento sono più fini. Dogmi o pregiudizi si ritirano più facilmente. Nella conversazione, questo tema può rivelarne un nuovo livello non solo soggettivo ma ispirato all’idea di sviluppo concreto dell’individuo. I due interlocutori sono in ricerca e approfondiscono direttamente l’argomento, e così arrivano anche a conoscersi meglio.Nella mia esperienza, questa attività porta sempre alla connessione, si potrebbe parlare di valore durevoli.
Indossare la maschera con convinzione o non indossarla per provocazione nel senso di un conflitto di opinioni non ha valore duraturo. Il lavoro di ricerca per creare una dimensione tematica e la sua pratica sono stati descritti nella loro prospettiva spirituale dal famoso alpinista, scrittore e ricercatore spirituale Heinz Grill. Un visionario che ci appella a un pensare individuale e proprio per questo è spesso discriminato dai correnti ufficiali:
“Creando una dimensione onesta sostenuta da un ideale che nello stesso tempo ha efficacia in termini di contenuto, si può fondamentalmente rafforzare un seme spirituale. Tuttavia, la lotta a livello esterno deve essere livellata o messa in prospettiva, perché in tutta la questione dello sviluppo, non è mai solo questione di vincere o perdere, è sempre questione di rinforzi e scoperte, di una nuova dimensione che migliora la precedente. “Heinz Grill
Tornando all’esempio dei miei disaccordi sul portare la mascherina in strada, in realtà si può immaginare che due persone si incontrino e si scontrino senza percepire l’altro come un essere umano. Uno si rende conto che l’altro non indossa una maschera, si accendono paure e reazioni difensive. L’altro percepisce solo metà del volto del primo, presto salgono anche le emozioni: “non capisci niente, siete pecore, avete subito il lavaggio del cervello da parte del mainstream, …”. I due si proiettano le loro opinioni l’una sull’altra con grande foga. Dall’altra parte si portano argomenti secondo cui la mascherina protegge da un virus e che le persone che non la indossano sono antisociali. Nei media, i titoli diffondono queste emozioni. Solo coloro che leggono più da vicino notano che questa informazione è controversa anche tra gli scienziati. Gli argomenti a favore o contro separano le persone del nostro tempo nel modo più estremo.
In realtà, ogni persona cerca relazioni, con o senza mascherina. Ora si tratta di mettere in atto l’arte di ricreare queste relazioni al di là di paure e dogmi. Queste due diverse persone si incontrano e iniziano una discussione. presentano i loro punti di vista. Quale argomento potrebbero affrontare assieme o quale interesse hanno in comune? Quando si contesta la mascherina, tutti concordano sul fatto che una vera mancanza d’aria si verifica dopo solo pochi minuti di utilizzo. Di solito l’aria e la sua qualità sono un fenomeno vitale e sempre presente ma poco notato. Respirare e respirare con qualità è un argomento che tocca tutti, al di là delle opinioni opposte. Quel giorno in cui fu offesa per non portare la mascherina faceva freddo ed anche nevicava : non era facile piazzare una nuova idea nella conversazione con questo passante che andasse per la strada, ma dalla mia pratica ho acquisito una conoscenza ed esperienza del respiro e della sua influenza sulla vita sociale e la salute.
Se l’individuo sposta un braccio di lato, sperimenta il movimento dall’aria intorno a lui. L’aria gli permette di sentire il movimento. Possiamo dire che l’aria non è solo un veicolo per il trasporto di ossigeno e azoto, ma anche una sostanza che trasporta sensazioni. In questo senso, è anche l’elemento che connette, che lega l’individuo ai propri movimenti, al proprio corpo. Il collegamento armonioso con il proprio corpo è una base per una competenza immunitaria.
Se parli con un’altra persona, ci sono anche movimenti d’aria, ma anche movimenti di coscienza da una persona all’altra. Questa sostanza sensibile, l’aria, che circonda costantemente il nostro corpo, è essenziale per la vita. Inoltre trasmette anche la qualità delle relazioni umane. Non è un caso che si dica: “C’è qualcosa nell’aria!” Gli esseri umani con i loro pensieri e sentimenti non sono in qualche modo quelli che determinano la qualità dell’aria? Con la mascherina non so e non vorrei dibattere sul fatto che protegga o non, però il sentimento d’ampiezza dell’aria che permette un respiro leggero e favorisce delle relazioni empatiche viene molto ridotto. Su base della qualità del respiro, delle sua ampiezza o della sua strettezza il corpo può rigenerarsi o meno,… fu bello quando queste due idee per un momento, nella conversazione sotto la neve, hanno portato una certa forma di calma nell’osservare lotta delle opinioni… Alla fine col passante ci siamo congedati con un rispetto reciproco e quindi anche conquistando una prima qualità di respiro!
Durante una discussione accesa in cui un punto di vista si frantuma contro l’altro – pro mascherina o contro mascherina – la capacità di introdurre nel dialogo al momento giusto un argomento che tutti possono approfondire, guardare insieme, sarebbe una chiave per creare nuove relazioni . L’aria qui è solo un esempio. Altri valori come la non violenza, la dignità umana, la fraternità, l’equanimità, la salute nella sua interezza ecc. potrebbero anche riconnettere le persone.Questo terzo polo di connessione non è il risultato del caso ma di una certa forma di lavoro, meditazione o approfondimento filosofico. Quante ore abbiamo passato davanti allo schermo a guardare il telegiornale e abbiamo accumulato tante tante informazioni? Trascorrere qualche ora a pensare – fino a un punto di applicazione concreta – alla applicazione di un valore durevole, potrebbe dare alle nostre relazioni una nuova qualità e aprire una nuova forma di cultura della comunicazione. Questo lavoro o questo modo di approfondire un tema è impegnativo, insolito ma anche bello, perché può essere svolto solo in modo individuale tra individuo e individuo e dall’altro lato ha bisogno di una grande empatia . L’attualità del coronavirus che di fatto è l’unico argomento che ci muove in questo momento, potrebbe trasformarsi in qualcosa di propositivo se nelle nostre conversazioni diventassimo sempre più capaci di collocare un tema durevole.