Introduzione

Il tempo libero o le vacanze sono nella nostra epoca una parte evidente della vita. Dopo una settimana faticosa di lavoro, il tempo libero, la passeggiata in famiglia, il fine settimana al mare o in montagna, lo shopping ed anche un buon film in TV sono attività del tutto normali. Il tempo libero, le vacanze si presentano come contrappeso della vita lavorativa. Tra attività professionali e attività ricreative rigeneranti oscilla l’organizzazione del nostro tempo.

Notiamo che il diritto a vacanze pagate e l’idea di tempo libero, ora evidenti, sono abbastanza recenti e sono sorti in modo pregnante all’inizio dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione. Il concetto del tempo libero fa parte della società di consumo: occorre tempo per consumare… Le vacanze nel senso di una villeggiatura al mare o sui monti, dello sport o in generale del turismo sono già per così dire parti dell’idea del consumo. Ora, dopo più o meno un secolo, vale a dire dall’introduzione di questo concetto, ci si pone la domanda su come organizzare il proprio tempo libero, affinché non sia solo determinato dalle proposte attuali, ma sia anche realmente rigenerante, ispirante per gli altri settori della vita. Fatto che non sembra evidente.

In questo contesto ho osservato due fenomeni particolari: le persone che lavorano tanto, che vanno spesso oltre i loro limiti, che attingono spesso nelle riserve di forze lavorando di notte e svegliandosi la mattina presto, spesso si ammalano proprio in questo momento in cui potrebbero mollare un po’ la cadenza, rilassare la tensione della vita professionale. L’altro fatto è che le persone che non trovano un ritmo e una certa sfida nella loro vita professionale, non trovano neanche una reale rigenerazione ispirante durante le vacanze. La vita rimane come per dire monotona, senza sfumature. Non lavorano veramente né arrivano a formare il loro tempo libero e in conseguenza a rigenerarsi veramente.

Si può anche considerare che, durante le vacanze o semplicemente durante un weekend in famiglia oppure un viaggio organizzato, siamo a volte ancora più esauriti di prima. Abbiamo visitato tante opere d’arte, ogni giorno una nuova città, oppure siamo rimasti sulla spiaggia ad abbronzarsi al sole e la sera siamo andati a degustare le specialità regionali. Alla fine non siamo rigenerati, ma stanchi e vuoti. Una giovane insegnante mi raccontava che aveva bisogno di una settimana per recuperarsi dalle sue vacanze. Il tempo libero può essere spesso da un lato un sovraccarico di informazioni ed impressioni oppure una mancanza di attività creativa. Ambedue, a seconda della mia esperienza, stancano tendenzialmente e non permettono la nascita di nuove forze. Sono come due poli estremi da cui si costituisce di solito il tempo libero. Non è che non si ha bisogno di fare una pausa sotto i raggi del sole ad abbronzarsi o che una città con tutta la sua storia e cultura non sia interessante, però se cerchiamo la rigenerazione ci dobbiamo chiedere: come svolgere queste attività in tal modo da non perdere ma generare forze. In questo contesto formare il tempo libero diventa un’ attività consapevole ed accurata .

Vivendo nei dintorni di Riva del Garda e non lontano da Comano Terme (Trentino), zone molto turistiche, ed essendo insegnante di yoga ho avuto l’occasione di dare in diversi hotel e nei parchi termali lezioni di yoga, passeggiate guidate e esercizi fisici nell’acqua. Gli ultimi anni ho fatto anche l’esperienza di diversi stili di viaggio: come giramondo, come ospite dall’abitante autoctone o in hotel lussuosi ; da sola, in coppia o in famiglia e gruppo, in Europa, in Africa, Nord America ed Asia. Nelle diverse condizioni si imponeva la domanda: Come formare le sue vacanze? Come scaturire nell’incontro con l’altro, l’altra cultura oppure l’altro paesaggio realmente nuove forze, oppure prospettive ispiranti?

Per dare una forma alle attività proposte ai turisti ed anche per organizzare il proprio tempo libero mi sono ispirata alla scuola spirituale basata sull’insegnamento di Heinz Grill, alpinista ed insegnante di yoga, docente in diversi settori come la medicina e la pedagogia. Una volta nel quadro di una settimana di lavoro artistico in squadra, Heinz Grill, descriveva un falegname che faceva proprio fatica nella sua vita tanto a rigenerarsi quanto a trovare un ritmo nel suo lavoro, “la giusta attività guida alla rigenerazione”. Grazie alla sua esperienza come alpinista e ricercatore spirituale,conosce bene che cosa significa trascorrere i propri limiti e anche trovare una rigenerazione durevole.

La mia esperienza come insegnante di yoga o “guida naturalistica” mi hanno portato a scoprire quanto un’attività rigenerativa richieda sia una parte in cui il corpo viene ben coinvolto e formato – un giro in montagna, una lezione dinamica di yoga – sia un’attività creativa di pensiero rivolta a nuovi contenuti per l’ambito circondante. Per la parte mentale, svolgiamo delle osservazioni accurate sulla base di un pensare attivo. Queste sono come una guida, un filo conduttore che aprono nuove sensazioni e percezioni per la vita, nuove esperienze che possono anche generare forze vitali. Nei prossimi capitoli saranno trattati in modi molto semplici con esempi nella natura, nella città o nella vita relazionale. Questa attività a due lati se è svolta con accuratezza, concentrazione e ripetizione, se arriva a lasciar nascere nuovi sentimenti e sensazioni per l’ambiente intorno, allora scaturisce infine anche interesse come una forza rigenerante e ispirante per la vita.

Venerdì 23 gennaio 2015 Tenno

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